lunedì 29 febbraio 2016

Progetto di musica "ROCK'N BABY"



“Fra tutti i doni che gli individui possono sviluppare 
nessuno emerge 
prima del talento musicale”

(H. Gardner, da “saggio sulla pluralità dell'intelligenza”)


La sensibilizzazione alla musica nella fascia d’età dagli 0 ai 3 anni ha finalità molteplici che riguardano soprattutto la formazione del bambino, oltre che il fargli acquisire competenze prettamente musicali. 
Ci sono svariate motivazioni per le quali si ritiene che, in questa fascia d’età, l’attività musicale sia un linguaggio particolarmente efficace, data la valenza comunicativa; esso rappresenta un valido aiuto per il raggiungimento di obiettivi importanti, aprendo canali di comunicazione dove ancora le parole vengono poco o per niente padroneggiate.
La modalità di apprendimento del linguaggio musicale è analoga a quella del linguaggio verbale e il bambino, nell’età del nido, possiede un’enorme quantità di connessioni sinaptiche e neurologiche che lo rendono molto ricettivo agli stimoli esterni. 
Egli ha quindi, un potenziale da tenere in considerazione, data l’irripetibile plasticità cerebrale che si va perdendo con l’aumentare dell’età.
La musica rappresenta per il bimbo una fonte di grande interesse e di coinvolgimento senso-motorio: già durante la vita intrauterina, il feto interpreta l’ascolto musicale con l’impulso a muoversi e dopo la nascita, inizia a sperimentare le possibilità della propria voce dando il via a veri e propri dialoghi sonori e alla produzione di frasi che sembrano bozze di canzoni. 
Questi esperimenti vocali prendono il nome di lallazione, “baby talking”, “musical babbling”.
La produzione sonoro-musicale dei bimbi piccoli è quindi, una risposta a stimoli esterni che dapprima vengono imitati e poi assimilati. 
Egli assorbe, imita e assimila, ed il grado di sviluppo del linguaggio sonoro-musicale, come per quello verbale, è proporzionale alla ricchezza ed alla varietà di frequentazione offerta dall’ambiente.
Grazie a questa frequentazione il bimbo cresce nella coordinazione psico-motoria, nel linguaggio, nell’autostima, nell’interazione con l’esterno. In questo modo egli acquisisce abilità musicali, alimenta la propria creatività e la esprime con grande soddisfazione.
Il ruolo degli educatori al nido è quello di affermare l’individualità del bambino anche in un contesto collettivo; la musica, come il gioco, si prende cura dell’individuo, fa prendere coscienza di sé stessi, della propria corporeità, permette di farsi conoscere e di conoscere l’altro nel rispetto delle differenze.
L’attività ludico-musicale quindi, ci permette di entrare in contatto con noi stessi e con l’ambiente, fatto di persone, cose, tempi, spazi, e se opportunamente guidata, insegna piccole norme di interazione e di socializzazione finalizzate anche alla riuscita del gioco sonoro e di conseguenza al divertimento e al godimento di questo.
Per questo motivo da qualche anno abbiamo inserito nella nostra programmazione settimanale il corso di musica ROCK'N BABY, le lezioni vengono svolte alternando gruppi formati da bambini suddivisi per fasce d’età. Ciascun gruppo è composto da sei o sette bambini, più due educatori e ogni lezione dura mezz’ora circa.

Le attività svolte sono le seguenti.
  • Ascolto di vari brani suonati o cantati dal vivo e riprodotti tramite stereo: i repertori sono vari e scelti in base a caratteristiche musicali e tempi di durata opportuni.
  • Coinvolgimento in attività conseguenti agli ascolti (girotondi, giochi ritmici, body percussion etc.)
  • Proposta di canti da imparare tratti dal repertorio dell’infanzia, da quello popolare ed etnico.
  • Organizzazione di un ambiente e di uno spazio favorevole e stimolante in cui svolgere l’attività musicale.
  • Manipolazione di oggetti da “suonare”, sia veri strumenti musicali che oggetti “discrepanti” in grado di produrre suoni.
  • Costruzione di strumenti musicali con materiale da recupero (bottiglie di plastica, cartoni, scatole vecchie, etc..).
  • Attività finalizzate al rendersi conto della propria corporeità e della propria voce sulla base di filastrocche popolari dalle connotative ritmico-prosodiche evidenti.
  • Sonorizzazione di ambienti sonori, brevi storie, fiabe e avvenimenti del vissuto quotidiano del bambino.
  • Per la documentazione, riportare i momenti più significativi in cartelloni correlati da foto, i testi delle canzoni apprese, commenti ed osservazioni.
  • Riproporre il gioco musicale anche in occasione di feste e ricorrenze.
Gli obiettivi che miriamo ad ottenere con questo corso sono:
  • Sviluppare le capacità percettive relative all’orecchio musicale attraverso l’ascolto.
  • Migliorare i tempi di attenzione e di coinvolgimento nell’attività musicale.
  • Differenziare il suono dal silenzio e riconoscere ed identificare suoni appartenenti al proprio vissuto.
  • Individuare la direzionalità del suono e seguirla con movimenti del corpo.
  • Acquisire abilità ritmiche attraverso il movimento del corpo e la sperimentazione di oggetti sonori e strumenti musicali appropriati.
  • Discriminare, gestire ed esprimere le emozioni suscitate dall’attività musicale.
  • Acquisire consapevolezza della propria voce e della propria corporeità.
  • Imitare canti adatti e assimilarli nel tempo.
  • Condividere le proprie esperienze con gli altri bambini e gli educatori.
  • Instaurare una relazione basata sull’affettività nella comunicazione con gli altri attraverso giochi, “body percussion”,coccole musicali, canti mimati, girotondi e trasmettere fiducia, consapevolezza e sicurezza nelle proprie capacità espressivo- musicali.
  • Interagire l’attività musicale con altri tipi di linguaggi (grafico –pittorico…).

Tale progetto è l’inizio di un percorso (che dovrebbe continuare per tutta la vita) che non vuole solo avviare il bambino al grande universo musicale, bensì contribuire con efficacia alla sua formazione e alla sua crescita globale. 
...Ma ora basta parlare, andiamo bambini, è ora di giocare con la musica!!!! 

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