venerdì 17 marzo 2017

                     FESTA DEL PAPÀ 2017
         

            Domenica 19 marzo é la festa del papà.
I piccoli e le tate Dolce Miele dedicano i loro migliori auguri a tutti i papà!

mercoledì 1 marzo 2017

MAMMA MI LEGGI UNA STORIA?


Leggere fiabe è un momento di grande intimità tra genitori e figli, che arricchisce l'immaginazione dei bambini e li aiuta a superare le paure.  Non esiste un’età giusta per iniziare a leggere una fiaba: molto dipende dalla maturità e dalla sensibilità del bambino; nel primo anno di vita ci si potrebbe limitare alle ninna nanne e alle canzoncine. Fino ai due anni invece si potrebbero utilizzare a filastrocche e brevi storielle, per poi passare alle fiabe classiche attorno ai tre -quattro anni, quando il bambino può capirne il significato e trarne insegnamento.
È importante considerare la fiaba dal punto di vista dei bambini, tenendo conto delle loro caratteristiche psicologiche: per i bambini una caratteristica molto importante è l'abitudinarietà, cioè la possibilità di poter prevedere quanto accade e ciò avviene grazie alla presenza di ritmi e attività che si succedono con una certa regolarità.
La lettura delle fiabe non rappresenta solo un piacevole momento per avere mamma e papà tutti per sé. Le storie sono utili per scacciare la paura. Ci sono fiabe molto cruente o spaventose, che però attirano i piccoli. Ma che cosa è giusto fare: assecondare i bambini o evitarle accuratamente? Spesso, i bambini avvertono il desiderio di storie spaventose per esorcizzare le proprie paure. A volte siamo noi adulti a temere che raccontando dell'orco cattivo o del lupo traumatizzeremo i nostri figli. I bambini hanno bisogno di sapere che il cattivo esiste, ma con l'aiuto di fate e maghi può esser combattuto!
Non bisogna negare l'esistenza dei pericoli, ma razionalizzarla: il male infatti nelle fiabe viene sconfitto! Hansel e Gretel incontrano una donna cattiva che li ingolosisce con dolciumi e promesse, così come il lupo attira Cappuccetto rosso con la sua finta gentilezza, ma alla fine tutti tornano a casa dai propri genitori.
La strega, l'orco o il lupo, se presentati in modo divertente possono essere utili a sdrammatizzare le paure. E così la vecchia fattucchiera ha il sorriso sdentato e l'andatura traballante, il lupo è ormai spelacchiato e l'orco pasticcione con la sua mole fa tremare il suolo e cadere oggetti.
I bambini domandano spesso di riascoltare la stessa fiaba: questo perché essi per crescere hanno bisogno della prevedibilità. Noi adulti ci annoieremmo e preferiremmo magari leggere fiabe nuove, pensando che per i bambini sia più interessante: invece ai bambini non interessa della "sorpresa finale" del lieto fine, anzi, conoscerlo già crea un'attesa maggiore. I bambini preferiscono che la fiaba sia letta anziché raccontata: sono certi che useremo le stesse parole e la stessa cadenza, mentre se raccontassimo la stessa fiaba, pur conoscendola a memoria, sarebbe più facile modificare alcune parole, frasi. Inoltre, attraverso la lettura, si crea un ritmo di conversazione che accompagna il bambino in modo rassicurante.
Ci sono tante fiabe, alcune hanno una morale esplicita, altre vedono il lieto fine verificarsi grazie all'arrivo di un eroe che salva la protagonista. Non è necessario esplicitare la morale: essa viene trasmessa attraverso il racconto, ma ci vorrà tempo prima che il bambino ne assimili l’insegnamento. 
Da un punto di vista psicologico crediamo che siano più interessanti le fiabe in cui la trama è resa interessante dal fatto che il protagonista abbia un problema da risolvere (un bambino che si è perso, un animale intrappolato, un personaggio in pericolo per colpa di un cattivo...) e venga aiutato da un personaggio che dà degli aiuti o degli strumenti (il mago che fornisce alcune pozioni magiche, la fata che consiglia come fare quando la strega si allontana...). Il lieto fine però si verifica perché il protagonista riuscirà a vincere le sfide utilizzando gli aiuti ricevuti, ma è lui che deve utilizzarli.
La fiaba diventa quindi metafora della vita: come potrebbe un bambino non avere paura se non pensasse che i suoi genitori non siano capaci di aiutarlo ad affrontare i problemi della vita? I genitori sono come i maghi o le fate delle fiabe, quelli che danno gli aiuti o gli strumenti magici, ma sta al protagonista, il bambino, avere la responsabilità di utilizzarli e di affrontare il proprio drago.
In questo modo il bambino, attraverso l'esperienza piacevole delle fiabe, impara che nella vita è aiutato dai genitori che lo sanno proteggere ed aiutare, ma che poi toccherà a lui a risolvere i problemi e a crescere. Ed è sicuro che ci riuscirà.